Anouar Brahem The Astounding Eyes Of Rita

mi piace pensare che da qualche parte nel mio sangue abiti ancora una qualche discendenza mediorientale!
naturalmente non v’è nessuna prova provata e direi che l’ipotesi abita con serenità dalle parti dell’assurdo. tesi dunque impossibile da dimostrare e proprio per questo foriera di assurde congetture. anche se fosse, mi dico, non sposterebbe di un grammo la bilancia della mia esistenza. eppure – perché c’è sempre un eppure – da qualche parte del mio sangue qualcosa coagula e discioglie ogniqualvolta sento il suono di un’oud! un richiamo atavico di riconoscenza, un déjà vu sonoro impalpabile di appartenenza: magari sono solo fisiche consonanze timbriche o quel senso di altrove a cui costantemente bramo! non so!
l’antico liuto arabo mi tira per il bavero della giacca, mi rapisce l’attenzione. in qualche modo lo cerco e lo fuggo e fingo di non seguire le carriere dei tre grandi maestri viventi riconosciuti ed apprezzati in questo occidente lontano: Dhafer Youssef, Rabih Abou-Khalil (di cui già parlai) e Anouar Brahem. di quest’ultimo è appena uscito l’ultimo lavoro per l’ECM ed il mio riflesso condizionato mi ha portato laddove un richiamo più forte attirava globuli e piastrine!

anouer brahemAnour Brahem The Astounding Eyes Of Rita (ECM 2075, 2009) è dedicato alla memoria di Mahmoud Darwish, poeta e scrittore palestinese recentemente scomparso. suo il verso che da il titolo al disco e (probabilmente) sue le suggestioni che hanno riportato Brahem ad una consuetudine sonora più fedele alla tradizione abbandonando derive jazz e di ricerca. a definire il perimetro di questo disco è un quartetto, il confine ed il terreno di questo suono. oltre l’oud di Brahem c’è il basso (ahimè elettrico) di Björn Meyer, le percussioni (darbouka, bendir) del fidato Khaled Yassine e lo stupore del clarinetto basso di Klaus Gesing. ho espresso meraviglia proprio perchè è proprio la consonanza fra clarinetto basso e oud ha creare un profumo inconfondibile e una trama di lana antica. suono profondo e ventrale, suono lontano di sabbia e movenze lente, suono di transumanza!

the astounding eyes of ritadietro i bottoni la consueta mano (lo zampino?) di Manfred Eicher, padre padrone dell’ECM e mammasantissima di un’idea musicale che ha contagiato gli ultimi 40 anni. a lui si deve la creazione di questo ensemble e l’assemblaggio di questo quartetto. a lui si deve tanta di quella roba che bisognerebbe togliersi il cappello (scappellarsi?) ad ogni suo passaggio. lui croce e delizia di un suono che ha già adulatori e bestemmiatori in egual misura.
magari si potrebbe tornare su questo discorso in seguito. non ora. per oggi, primo vero giorno d’autunno, un thé caldo e questo suono sono bastanti a portare via, un poco oltre, a far scuotere la memoria e fluire il sangue (mediorientale)…

Anouar Brahem The Astounding Eyes Of Rita

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0 risposte a Anouar Brahem The Astounding Eyes Of Rita

  1. SigurRos82 scrive:

    Colgo al volo, poichè adoro queste sonorità, e in modo particolare la vibrazione dolce e misteriosa dell’oud 🙂

    ‘azzzzzzzie, come al solito 😉

  2. borguez scrive:

    il grazie è anche mio che quatto quatto vengo a visitare il tuo blog e rubacchio qua e là, senza lasciare traccia e senza colpo ferire. dovrei ringraziare più spesso, ma sono pigro e ho come l’impressione che la gratitudine si spalmi su tutto il tempo che è passato e quello che sarà. l’importante è non smettere (riallacciandomi ad un tuo post di qualche giorno addietro) di essere curiosi.
    a presto cara, buon ascolto

  3. ReeBee scrive:

    ma tu guarda…
    proprio in questi giorni stavo ascoltando questo disco e non trovavo le parole per descrivermelo…
    ed ecco qua che ci hai pensato tu…
    grazie

    un abbraccio
    M

  4. viola scrive:

    brivido commosso che si scioglie lungo me. conobbi Brahem il 2005, ed ebbi subito una visione. solo ora scopro che è uscito fuori con The Astounding Eyes Of Rita..
    dovrei correre per diluire l’inafferrabile singhiozzo che si serpeggia lungo le vie respiratorie.
    Grazie del post. Non avrei saputo descrivere meglio il nuovo gioiello..
    V

    • borguez scrive:

      grazie dell’attenzione e delle parole; sono quelle che mi fanno comprendere di essere su di una strada giusta e semplice, e di non essere solo.
      a presto,
      borguez

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