Jazz Radio

ancora musica, ancora radio.
si perchè non è che io mi sia proprio completamente capacitato di questa opportunità di ascoltare radio via web. di poter scegliere, di avere a portata di mano, di un semplice click, di una modulazione di frequenza che si monta la testa, si mette in ghingheri e sorvola l’oceano.
con la radio ci sono nato e cresciuto. con la radio mi sono fatto grande (musicalmente intendo) e con la radio ho intrattenuto una lunghissima relazione amorosa che ancora dura e, a quanto pare, non pare esaurirsi. e adesso che la radio si è fatta assai più grande delle mie più impensate aspettative, non posso che restare a bocca (…e orecchie) aperte, stupito e frastornato come Pinocchio fra i balocchi.
perchè iTunes me lo ero un po’ immaginato qualche anno fa, molto prima dell’avvento della rete e di quanto è stato. pensavo alla possibilità di avere tutta la musica (la mia musica) a portata di un tasto. di ordinarla, conservarla, stivarla e poterla ascoltare a mio piacimento. nell’ordine voluto, organizzarla e disporne a volontà, in modo quasi inesauribile.
ma alla radio non ci pensavo in questi termini…
adesso che Radio Angola entra nel mio soggiorno come se nulla fosse, che posso ascoltare com’è il traffico a Palermo (Buenos Aires) o le estrazioni bingo finlandesi, proprio adesso sarebbe sciocco non approfittare ora e per molto tempo ancora di questa strordinaria opportunità.

in realtà mi sono solo un po’ logorroicamente dilungato quando invece volevo solo introdurre tre radio jazz presenti in rete che, dopo qualche mese di ascolto e di verifica, posso suggerire ed invitare ad ascoltare. TSF Jazz, francese (parigina per l’esattezza) e a dir poco classica. qui il player per l’ascolto e qui il sito per info ed affini. molti standards, un poco ruffiana ma assai piacevole, vocale e strumentale ben dosata, un po’ di jazz francese, un po’ di voci di speakers (ma discrete) e un po’ di pubblicità (ma brevissima). davvero ideale per ogni istante e soprattutto la maschera del player mostra costantemente il brano che si sta ascoltando senza però linkare il disco in questione (peccato)!
jazz2.gif Jazz Excursion Radio è invece la radio che supporta e si fa supportare dal sito all about jazz, eminenza e benemerito portale che possiede pure una splendente versione italiana. tralasciando il sito ricchissimo di informazioni e recensioni, nonché link e quant’altro, mi soffermerei sulla radio che ha come enorme merito quello di avere una pagina davvero interessante, con in bella mostra la copertina del disco che sta suonando e, poco sotto, tutte quelle appena trasmesse con tanto di link e info per eventuali approfondimenti e/o acquisti. la musica è un vero e proprio zibaldone (qualcuno già scrisse zimbaldone!), di tutto e di più in una miscela fra vecchio e nuovo, conosciuto e ignoto, qualcosa di trash mescolato a benemeriti classici eterni. da provare, se non altro per vedere la pagina che si aggiorna tempestiva e aggiorna (repetita juvant) sul disco in questione. dimenticavo: la radio è decisamente di provenienza americana, Illinois, e qualche voce yankee interromperà piacevolmente il flusso continuo di note blue.

KJazz 88.1 è invece assai più raffinata e stilosa sin dalle prime righe del sito e della sua copertina. del resto dietro c’è una prestigiosa università che la ospita e (immagino) la finanzi. California State University, Long Beach, tanto per non fare nomi. progammazione più rigorosa, un’occhio di riguardo alle novità e alla parte sperimentale dell’età gloriosa e approfondimenti ben curati. scorre anche qui la lista dei brani trasmessi con un lieve ritardo di qualche minuto, ma i dettagli e le info a rigurdo sono a dir poco maniacali. fatte da maniaci per altri maniaci. vari selezionatori si alternano durante la giornata e non sarà difficile individuare un probabile preferito.

tre suggerimenti soltanto e molti altri taciuti. direi di lasciare fare al gusto di ognuno, come scegliersi per via naturale e senza forzatura. tutto è a portata di click e sapere queste stazioni sempre in continuo flusso come una marea sotterranea, anche mentre siamo distanti o assenti, mi concede una strana sensazione di piacevolezza.
la radio pare cambiata, credo sia giusto cambiare assieme a lei.

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0 risposte a Jazz Radio

  1. diego scrive:

    credo che sia anche giusto conservare un po’ di nostalgia per quel gracchiare di frequenze disturbate e quel girare l’antenna nella perenne caccia d’una ricezione migliore,
    come per la polvere che si accomulava sopra i dischi negli scaffali.

  2. hrudi v. bakshi scrive:

    …lo zimbaldone è voluto quanto i tuppervare (così pronunciato)!

    per quanto riguarda le radio web, senza dubbio sono una gran cosa.
    Il mio problema è che sono ancora tecnologicamente retrogrado,
    e la sensazione è più o meno quella del piazzale vuoto quando
    devo parcheggiare l’auto
    …talmente tanto posto che poi mi prende un po’ d’indecisione!
    in ogni caso le dritte fanno sempre comodo!

  3. alice scrive:

    non ho potuto mettere in valigia pains au chocolat e croissants
    non ho potuto portare con me la fromagerie dove la capra inventa forme di ogni specie per i suoi formaggi freschi
    non ho potuto rimpicciolaire fino a mettere in tasca tutti i grandi e piccoli concerti tra Olympic e Olympia
    ma posso decidere ogni giorno di ritagliarmi da mille chilometri di distanza qualche attimo di tsf e ritrovare quella lingua e quell’amore per il jazz che parigi mi regalava con pulsanti frequenze e stereo…
    allora grazie a questa grande libertà e varietà e infinitezza nelle quali bisogna orientarsi e per cui bisogna imparare a usare strumenti nuovi
    ma che aiutano il bisogno a evitare la nostalgia!

  4. borguez scrive:

    se il giovin Diego è afflitto da nostalgia figuriamoci chi ben più anziano di lui lo è irrimediabilmente!
    bei tempi quelli della radio gracchiante, ma niente di paragonabile al valvolare di mio nonno con un vetrino decorato riportante tutte le capitali dell’est, da Beograd fino a Vladivostock!

  5. borguez scrive:

    hrudi i tempi ci sorpassano da destra spernacchiandoci…
    proviamo almeno a far finta di capirci qualcosa!
    proviamo, dico!

  6. borguez scrive:

    Parigi, Rio o Minsk!
    Dakar, Uppsala o Saigon!
    siamo tutti un po’ più apolidi e un po’ meno provinciali, almeno in apparenza…
    ma la nostalgia si cura con impacchi di biglietti di areo o di treno, con aeresol di metropolitana o fasciature di Le Monde!
    del resto l’irrequieto errabondo proprio fermo non può stare e la radio lenisce solo in parte, ma non guarisce!

  7. hrudi v. bakshi scrive:

    “mi sa tanto che mi stanno passando da dosso”
    tanto per dirla in dialetto italianizzato!
    …e poi, le pernacchie passino,…ma la destra!

    ho provato ad ascoltarle un po’…a parte la musica, che ogniuno
    poi sceglie, ci sono delle gran belle voci!

  8. hrudi v. bakshi scrive:

    quasi quasi toglierei una i da ognuno!

  9. borguez scrive:

    ma no lasci pure, non si disturbi…

  10. Fabio scrive:

    Ed e’ pure misteriosa da fare la radio. Entri in una stanzetta e sai che quella non e’ una stanzetta come tutte le altre, che nel momento in cui infili il disco in quel lettore e’ come se lo avessi inserito in ventimila lettori tutti in una volta, e che le cose che dici prima e dopo le ascoltano tanti sconosciuti dalle macchine, dalle case, dalle docce, dai letti, dalle cucine.

    E dove vanno a finire quelle onde che quelle musiche e parole contengono, se e’ vero che nulla si distrugge?

    E’ il migliore mezzo di comunicazione, e un amore che dura tutta una vita.

  11. hrudi v. bakshi scrive:

    siamo sulla stessa onda!

  12. borguez scrive:

    we’re sharing waves!

  13. pasquale scrive:

    ma c’è ancora la voglia di pensare che la tua musica puoi ascoltarla alla radio della tua città, infestata di scemenze stereo? Ammaliato, tramortito, “I get a kick out of” TSF, in Francia per lavoro. Possibile ripetere l’esempio? Io ci provo, a convincere l’imprenditore, a mettere su un gruppo di appassionati, a Caserta, profonda isolata provincia, per sentire jazz ogni giorno e ogni ora con una radiolina. Può lenire… ma può anche riprodursi un po’ dovunque… e CONTAGIARE! paiarc@tin.it

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