Jean Gabin & Léo Ferré de sacs et de cordes

la rete è fatta anche di questo! di ricerche cominciate distrattamente che finiscono con sorpresa su approdi inattesi, impensati. un gioco di specchi e rimandi, link e click, fantasmagorici prismi che rimbalzano e strapazzano le proiezioni delle nostre investigazioni. e finisci col dimenticare cosa stavi cercando! e ti stordisci di quello che vai trovando!
scoprire Jean Gabin e Léo Ferré assieme sulla copertina di un disco e assai di più di quanto necessiti per far fibrillare la mia curiosità. mettersi a scoprirne di più il minimo che io possa.

De sacs et de cordes è un recital radiofonico (radiodramma?) scritto e musicato da Léo Ferré. e fu lui stesso a dirigere Orchestra e Coro della Radiodiffusion Française. la trasmissione andò in onda per la prima volta il 12 gennaio 1951 sulle frequenze della RDF. le voci recitanti di Jean Gabin, Leïla Ben Sedira e Marek Slivcn, Claire Leclerc, Suzanne Girard, Léo Noël, Les Frères Jacques, Madeleine Rabereau e lo stesso Léo Ferré.
1951, si badi bene! e dunque materia antica, meraviglia di un dopo-guerra ancora da inventare e retaggio inevitabile di una tradizione lirica da onorare e rispettare. eppure prodromi di una canzone francese che sarà incominciano a fiorire mescolati all’accordéon e ad esotismi radiofonici. storia di pirati, velieri, traversate atlantiche, amori e perdizioni, Londra, Parigi e profumi di flamenco. gli uomini de sac et de corde del resto erano coloro che meritavano la peggior punizione, il patibolo. per vili ed efferati delitti commessi o per esistenze sciagurate e perdute.

Jean Gabin
è il protagonista e la voce recitante. e che voce!

quella voce di cui siamo stati privati da una tradizione di doppiaggio esclusivamente italiana, lodevole, ma pur sempre invadente. quella voce e quel volto che Jean Renoir, Julien Duvivier e Marcel Carné hanno saputo rendere immortale in capolavori come La Grande Illusion (1937), Pépé le Moko (1937) e Quai des brumes dell’anno successivo. per limitarmi solamente a tre.

di Léo Ferré bisognerebbe parlarne e parlarne ancora. consumare polpastrelli sulla tastiera. cercare fra le infinite informazioni dei due siti accuratissimi a lui dedicati (questo e questo). e ammetto che aver scoperto quest’opera dei suoi debutti, ed averne accennato su questo blog, altro non è che un piccolo escamotage per rimandare di un poco un discorso più approfondito che lo riguardi. e per evitare una prolissità che male si adegua a queste sponde.

resta questa memorabilia radiofonica del quale consiglio divertirtito l’ascolto. magari ad occhi chiusi, immaginando così come fecero gli ascoltatori francesi in quel principiare dei ’50. sognando di un altrove possibile oltre le distruzioni della guerra. la Fnac continua a stimare la bellezza e il valore economico di questa piccola meraviglia nella cifra di euro 20,58. ma vista la materia trattata e l’anarchia di cui Ferré fu cantore e paladino consiglio en passant una via irriverente e piratesca.

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7 risposte a Jean Gabin & Léo Ferré de sacs et de cordes

  1. punck scrive:

    ciao Marco

    non centra nulla col tuo post.. e me ne scuso..

    domanda importante

    pialassa o piallassa

    quante elle?

    dubbio amletico da risolvere.
    😉

  2. diego scrive:

    rispondo io che borguez forse è troppo impegnato a cercare di accaparrarsi biglietti per Tom Waits…

    Ho proprio qui sotto un testo universitario che recita in copertina: ” La PIALASSA della Baiona – qualità dell’ambiente e attività di ricerca”. Però devo dire che innumerevoli volte l’ho trovato con due elle. Di fatto vengono usati correntemente entrambi. dunque si tratta di gusto personale… io preferisco PIALLASSA.

  3. punck scrive:

    infatti…ci sono scritti ,testi e quant’altro in cui viene scritto con 2 elle, altri con una.

    anche io ne ho sempre usate 2…..

    e’ il titolo che ho scelto per una cosuccia che devo fare a breve
    grazie diego

    e sorry marco

  4. borguez scrive:

    avrei detto con due “L” sensa esitazioni, caro punck, ma brevi ricerche sul web confermeranno che esistono parimenti le due versioni, ed essendo il vocabolo di probabile etimo dialettale, evviva l’anarchia insurrezionalista della sintassi e dell’ortografia.

    ci terrai informati di come piallassa (o pialassa) vadano a titolare la tua cosuccia.
    e cosa quella cosuccia sia.

  5. punck scrive:

    vabbe’ non e’ poi mica sto gran segreto

    “piallassa” sara’ il titolo del mio disco nuovo che uscira’ entro luglio (si spera)

    stampatori permettendo!

    denghiu veri mach

  6. diego scrive:

    ho scritto su Google “Piallassa rapidshare”, ma ancora nulla 😉

    sono reduce da ben 40 minuti di skype-chat con borguez sulla questione biglietti… 40 minuti stipendiati, è un bell’andare.

    Fremo, decisamente, per i concerti di questo week-end. E ora esco e vado a ritirare la mia copia prenotata del nuovo album di Bonnie ‘Prince’ Billy…. il quale, per chi ancora non lo sapesse, sarà al Bronson lunedì 16 giugno (unica data italiana).

  7. borguez scrive:

    Diego spara news su news sul mio blog, ed io ringrazio.
    brucia scoop come fossero cerini.

    attendiamo Piallassa, eccome se lo attendiamo!

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