Ortometropolis di (e con) Costantino Spineti

e poi, ad un certo punto, irruppe fra le righe di questo blog il verbo selvatico ed irriverente di un “certo” Costantino Spineti! stavo parlando di un concerto di Paolo Conte ed eccolo comparire! da allora questo luogo non è esattamente più lo stesso! mail, sms o sguardi interrogativi esigevano tutti la risposta alla medesima domanda. domanda che io stesso ignaro mi posi: Chi è Costantino Spineti? oggi posso dire di saperne un poco di più, o forse mi inganno. gli proposi inconsciamente di scrivere qualcosa e la sua risposta entusiastica fu di quelle che non accettano rifiuti. io gli lascio volentieri lo spazio e la parola (disegni e foto) e tutte le eventuali delucidazioni del caso. e a voi auguro una buona lettura. (borguez)

ortometropolis…INNO…

(in Fa# con molte più alterazioni ascendenti)

Salve a tutti, mi presento… sono Costantino Spineti. mi occuperò di una nuova rubrica periodica qui in casa borguez, e, se volete, vi aiuterò anche a fare la spesa (purtroppo per contingenze varie, non posso aiutarvi nel portarla a casa, ma potete sempre chiedere al nostro carissimo e disponibilissimo borguez). non parlo della spesa che fate tutti i giorni, ma della spesa che va fatta una volta a settimana giust’appunto… per i più… quella del sabato all’Ipermercato.
escargotCercherò di accompagnarvi (un po’ come Virgilio) in un grosso e rumoroso mercato rionale, variopinto, pieno di gironi, pieno di odori, di droghe… (ehm…) spezie, di vestiari, di ambulanti urlanti, di carciofi, di erbaggi e frutta… di pollame, capre, cavoli e suppellettili varie… arte, cinema, musica, teatro, poesia, spettacolo, avanspettacolo e zazzarazzaz…
Cercherò, lo giuro, in questa impresa, di essere il più professionale possibile, mi siederò (come facevo da bambino) dentro il vostro carrello a cavalcioni, e vi suggerirò, a volte sottovoce, altre volte urlante, tutti i trucchi che conosco, le mie conoscenze ortofrutticole, ittiche, gastronomiche, lattiero casearie e soprattutto…scelleratamente vitivinicole.
Prometto inoltre solennemente che, quando sarà opportuno, pronuncerò anche la erremoscia per descrivere un formaggio francese, un bordeaux d’oltralpe…o un lumacone da nouvelle cuisine…

zucchina-lisciaMa ora non perdiamoci in quisquilie di cultura generale e passiamo subito al sodo: quest’oggi… miei cari e indefessi lettori…. si parla di zucchine… e di “gelsomini notturni”…
Si tratta una materia, siòre e siòri… per la  quale certi uomini… fanno follie… pur di possederla, altri, si fanno sodomizzare per averla, ma, purtroppo per loro…non ce l’avranno mai veramente…
zucchina-tondaLa zucchina, da molti (anche da me), viene definita la regina degli orti… è una cucurbitacea, parente ed affine alle angurie e alle zucche. Trattasi di pianta annuale con fusto erbaceo flessibile strisciante o rampicante, e pertanto gracile. Il fatto che i suoi fiori siano monosessuati non deve far pensare a male sulle sue abitudini…del resto…ognuno ha le sue. Come gran parte delle donne che ho avuto, la zucchina teme il freddo…e sotto certe temperature… non cresce ma dorme… come gran parte delle donne che ho avuto, appunto.
zucchina-scuraIn inverno viene coltivata sotto serra, principalmente in Sicilia, nel ragusano, dove grazie ad un’escursione termica minore riesce a produrre quantitativi interessanti, ma il culmine della sua produzione è in primavera quando viene coltivata in pieno campo. è presente in quasi tutti gli orti dell’intero stivale, e riesce a collocarsi sul mercato con dei prezzi molto più ragionevoli, e con dei sapori molto più invitanti… Non starò qui ad elencarvi le innumerevoli varietà esistenti in produzione,ma mi limiterò a dirvi che ne esistono di lisce, costolute, chiare, scure…e persino tonde!… e che, a seconda delle regioni…i gusti cambiano!

cielo-stellatoUna curiosità che volevo aggiungere è: siete mai stati a fare una passeggiata notturna in un campo di zucchine con un cielo stellato e con una pila in mano? Nooo?  Peccato…
Ora vi racconto: per ragioni che non sto qui a spiegare (sono nottambulo…), qualche anno fa mi ritrovai in una notte stellata di maggio a fare una passeggiata in un campo di zucchine con una pila in mano (appunto!), e vi assicuro che fu un’esperienza incredibile… Saranno state più o meno le tre del mattino, le stelle, sparpagliate su di un cielo velluto blu cobalto, brillavano strizzandomi l’occhiolino e ad un tratto mi fermai per ammirarle e… percepii uno strano rumore che veniva proprio dal campo di zucchine… rimasi immobile per cercare di capire da dove venisse quello strano rumore… puntai sul campo la pila e… ne rimasi basito, esterrefatto… stupefatto. Le zucchine tutte, si muoveano… lentamente cresceano… i loro fiori gialloverdi, con una grazia mai vista prima, e con nobile naturalezza si schiudeano… profondendo nell’etere un rumor vivente… umano… umido, femminile e sessuale…vaginale. Accecato da cotanta bellezza quasi caddi… come corpo morto cade…e ad un tratto ho avuto persino la sensazione di percepirne l’afrore… fu un’esperienza romantica indimenticabile.
giovanni_pascoliQuando ne fui satollo, mi incamminai verso la mia auto… una leggera brezza mi accarezzava sulla nuca, la interpretai come una carezza femminile post-coito… quella carezza mi fece sentire più uomo… più maschio. Arrivai a casa mentre albeggiava… ricordo una luce diafana… entrai nel salone e con la coda dell’occhio vidi un libro aperto a terra…. capovolto, era caduto dalla libreria sospinto da chissà quale corrente… lo raccolsi tenendo il dito indice tra le pagine aperte… sulla copertina c’era scritto Giovanni Pascoli… guardai allora le pagine e le lessi…

E s’aprono i fiori notturni,
nell’ora che penso ai miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.

Da un pezzo si tacquero i gridi
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.

Dai calici aperti si esala
l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l’erba sopra le fosse.

Un’ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra
va col suo pigolio di stelle.

Per tutta la notte s’esala
l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s’è spento…

è l’alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta,
non so che felicità nuova.

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0 risposte a Ortometropolis di (e con) Costantino Spineti

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  2. Anonimo scrive:

    Applausi, da spellarsi le mani. Mai avrei pensato di commuovermi leggendo “zucchino” e “carezza femminile post-coito” nello stesso contesto. Urge immediata petizione: un piccolo Costantino in allegato a ogni carrello!

  3. Sergio trumpet scrive:

    Costantino…hombre pieno di scale alterate,di foglietti sparpagliati,di caos organizzato,che vive in una casa impossibile piena di…
    L’ultima volta che ci siam visti(è passato troppo tempo)aveva un vecchio Borgani in cucina vicino ai fornelli,io gli chiesi perchè,mi rispose che glielo aveva chiesto lui…Complimenti per il post hermano,vedo che le tue “passioni” non sono cambiate.
    ….Internet?Che ti è successo?

    Costantino call me call me

  4. Hank scrive:

    L’anonimo ero io…

  5. Jazz from Italy scrive:

    Costantino Spineti altro non è che il riflesso di un cielo stellato.

    La sua figura ci appare grazie all’eco delle sue emozioni, si mostra appena nel riverbero dei suoi ricordi, sovrapponendosi a quelli di noi stessi e poi, con un dolce rumor vivente… umano… umido, improvvisa per cercare la sua strada.

    http://jazzfromitaly.splinder.com/post/18231309/MASSIMO+URBANI#comment-54421651

    Pensa che anche io ho incontrato per la prima volta il grande Max proprio con Tony Scott e, forse per un rimando involontario, è stato proprio con Tony che ho partecipato al suo saluto, in quel teatro all’inizio della gianicolense dove la sua musica è stata ricordata ad un anno dalla sua partenza.

    Poi vengo dal caro borguez, ottima ospitalità da chez borgz, e trovo racconti di Regine e immagini di profumi, curve di ottone lucido che posano di fronte a quella sterminata periferia musicale.

    allora, torno ai miei pensieri e ricordo che anche io, nato proprio nei pressi di quel ponte a Portonaccio, passavo diverso tempo da Cherubini, dove ho acquistato l’imboccatura, alcuni meccanismi ed il necessario per spingere con più fluidità la mia passione nella mia unica, amata tromba.

    sorrido,
    mentre lui è quì che mi descrive le varie forme gustose (io preferisco quelle chiare e costolute, con i fiori cicci e grinzosi).
    Poi arriva Centocelle, dove ora vivo in una mansarda.

    Su tutto la musica di quel sax, quello di Massimone o quella di un alto yas 25 della Yamaha o quella di due tenori, o di un soprano dritto, di uno curvo… e di uno stupendo baritono M12 Conn modello “naked lady” del 1955…

    La sento la tua musica, Costantino
    Io so chi è mr Spineti, anche se non so se l’ho mai incontrato.

    Costantino Spineti altro non è che il riflesso di un cielo stellato.

  6. costantino spineti scrive:

    ….mi sono sempre piaciuti gli applausi anonimi…
    Il rumore che emettono le mani incontrandosi e baciandosi a ritmo,sentirle da una stanza all’altra…senza vedere i volti…immaginandoli.Credo che il modo di applaudire (o battere le mani)sia molto personale…sì insomma, ognuno ha il suo, quando mi capita mi guardo sempre intorno…sento l’intensità, il ritmo, il timbro…poi guardo in faccia l’autore del gesto…

    …stavolta è diverso,la macchina da presa…ha iniziato a volare stringendo l’immagine sempre di più…poi, quando ti ha messo a fuoco ti ho visto…Hank Chinasky…

    Eri seduto…avevi il “tuo secchio” di Gin a fianco col ghiaccio tritato e quattro foglie di menta dentro…tenevi stretto il tuo bicchiere e succhiavi lentamente da una cannuccia gialla….Grazie Hank…e Cheers!

  7. costantino spineti scrive:

    …Querido Serghio…
    La tua tromba pocket dall’accento argentino mi manca molto,ora però,mi sto dedicando ad altro…sto mettendo su un’orchestra di bambini che cantano e suonano “strumenti” improvvisati con materiale riciclato di uso domestico di vario genere (pentole,coperchi,posate etc…)…mi dicono che siamo in crisi economica del resto…Ti porto comunque nel cuore…e per me rimani sempre il mio “Atahualpa”…

  8. costantino spineti scrive:

    …A quanto pare Centocelle city blues non si smentisce mai…magari ti esercitavi anche te, dear jazzfromitaly,sotto il ponte per evitare i numerosi “lanci di ciabatte” dei vicini con sguardi allucinati da “telenovelas brasileire”…Chissà…

    Le zucchine che ti piacciono di più si mangiano quasi solo a Roma…gergalmente vengono chiamate “zucchine romanesche”, la varietà in questione si chiama “Portofino”…te le consiglio anche crude (ma devono essere molto fresche),tagliate a cerino con pasta corta ed un “filo d’olio buono” a crudo,un pizzico di pepe,ed i fiori leggermente scottati su una padella antiaderente messi sull’orlo del piatto a renderlo oltre che buono anche bello…

    Con questa bellissima giornata di sole mi viene in mente questo man…

    Una terrazza molto alta di una casa popolare…
    con tanti panni stesi che si gonfiano al vento…danzanti.
    Tu con la tua tromba in si bemolle ed io col mio tenore Rampone e Cazzani…poi…Estate…

    …E anche se “tornerà un altro inverno e cadranno mille petali di rosa”…i fiori come Massimo Urbani non sfioriranno mai nei nostri cuori man….

    http://www.youtube.com/watch?v=0BOl3F65Vzg

  9. Jazz from Italy scrive:

    e sì che andavo sotto quel ponte, sia per sfuggire ai vicini armati sia per scoprire nuove sonorità, ma anche sotto quello dell’isola tiberina (e lì i giapponesi erano gli unici che lasciavano monete).
    Hai mai diretto il tuo respiro musicale verso l’acqua Costantì?
    o lo spingevi, forte, contro quel muro?

    Poi, quando ho iniziato ad andare sotto lo svincolo della tangenziale di Casalbertone, per sfruttare l’armonia del motore a scoppio o i ritmi dei pneumatici, a poco a poco quel soliloquio ha perso la sua area romanticurbana ed io, andavo a trovare me stesso sempre meno.

    Tu lo sai che anche il grande Schiano ha iniziato con un “Rampone & Cazzani” usato, un vecchio contralto da banda senza alcune chiavi, pagato ventiduemilalire nel ’57?
    Lo sai, si sente, come sai che rumore fanno le zucchine di notte sotto un cielo stellato, magari in “Estate”.

  10. costantino spineti scrive:

    …A quanto pare ne hai “battuti” parecchi pure tu di marciapiedi…jazzfromitaly…

    …Sei tagliente come il respiro di una “ballad” che passa tra una tre e mezzo vandoren jazz e un ottolink sette stella in metallo spinto dal diaframma di Trane…fratello!

    …Se non ci fossero persone come te, e come brother borguez…la musica sarebbe solo in “bianco e nero”.

    …E se un giorno ci incontreremo…inventerò sicuramente una scusa….per abbracciarvi.

    …Per quanto riguarda il mio “respiro musicale” brother…s’è diretto spesso verso l’acqua…ma poi ha deciso che il vino era migliore…

  11. gianni cavarra scrive:

    Ciao a tutti Costantino detto “Tito” per gli amici è un mio carissimo amico, è di una dialettica fuori dal comune…del suo lavoro ne fa una passione (riuscirebbe a vendere un frigorifero ad un’eskimese)…e del suo hobby il jazz ha una cultura non indifferente…oltre ad avere a casa sua un repertorio musicale da invidia…che dire ragazzi è un mito..saluti

    • borguez scrive:

      saluti a gianni cavarra che ci dona prove dell’esistenza reale di Costantino “Tito” Spineti!
      manifestazioni evidenti si sono già concretizzate in varie parti del belpaese e nell’effimero della rete globale!
      tutto propende decisamente per l’epifania del nostro incontro!
      e non dovrebbe mancare molto….
      grazie

  12. costantino spineti scrive:

    …A Gianni! Volevi dire fuori del comune…di Roma!

  13. CLAUDIO CAVARRA scrive:

    CIAO A TUTTI AMICI DEL BLOG… IO SONO CLAUDIO CAVARRA FRATELLO DEL GIANNI NONCHE’ AMICO DI TITO…CHE DIRE…ANCHE IO COME MY FRIEND HO VALCATO QUELLA PORTA….NO NO NON PENSATE MALE…SONO ANCORA VIVO E LA PORTA DELL’INFERNO ANCORA NON L’HO VISTA…LA PORTA DI CASA “SPINETI”, RICORDO I POSTER, RICORDO ANCORA QUEL FLICORNO SOPRANO MESSO LI’ APPESO SUL MURO, E POI QUELLA CORNICE, E POI… E POI… E POI…. QUANTE COSE…. GRANDE COSTANTINO, L’AMICO DEGLI AMICI… UN ABBRACCIO

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