senza preamboli tediosi ecco gli undici che scendono in campo. coloro che lo meritano. che hanno giocato più partite e hanno dimostrato attaccamento alla maglia e al blasone. e che nell’arco della stagione hanno segnato l’epoca, il loro tempo e gli annali.
si scende in campo con il tradizionale 4-4-2. squadra che vince non si cambia! e non si discute!
1 Randy Newman Harps and Angels
portiere e capitano. sardonico principe dell’area e della visione di gioco. dai silenzi delle sue solitudini si levano pensieri da stilita e sogghigni da boia. gigione e goffo come un felino arroccato dietro un pianoforte. non sopporta le giornate di sole abbacinante, le lunghe trasferte e i cori stonati.
da molto tempo non rilascia dichiarazioni pubbliche. conduce vita modesta e attende paziente di appendere i guanti al chiodo.
2 Al Green Lay It Down
terzino destro di vecchia scuola. attendista e felpato, dalle movenze lente e scivolose. corretto quanto basta e uomo spogliatoio insostituibile. si narrano aneddoti irripetibili dal ritiro.
timoroso di sorpassare il centrocampo eppure pericoloso e insinuante come una spina.
immancabile segno della croce per ogni match giocato, per ogni goal fatto e subito.
si narra fosse un cecchino dal rigore, ma da molti anni si astiene. amen!
3 Baby Dee Safe Inside The Day
tutta mancina, estroversa ed estroflessa. di tecnica squisitamente calcistica dubbia, eppure efficace. ostica e arcigna come certi vecchi difensori tedeschi, eppure lieve e leggiadra in scarpette e pantaloncini.
lavoro oscuro il suo. di tamponamento e contenimento. lavoro di distanza e fatica.
si vagheggia di eccentricità e stranezza, ma il suo giuoco non si discute e ciò che accade fuori dal rettangolo in fondo poco importa. classica.
4 T Bone Burnett Tooth Of Crime
mediano oscuro ed arcigno. picchiatore del centrocampo. mai sazio e mai soddisfatto. verboso e scorretto, insinuatore e aizzatore. tesse trame e spezza geometrie. puntuale e tempestivo.
in ghingheri nelle notturne, fra l’erba bagnata e quel poco di fango che resta. lancia occhiate ai compagni che valgono più di consigli o reprimenda.
alleva castori e colleziona pistole.
5 Megafaun Bury The Square
marcatori esagitati ed efficaci. vanagloriosi e appasionati di vecchi videotapes con partite dei ’70. fastidiosi sull’attaccante e capaci di scatti d’ira imponderabili. efficaci di testa e imponenti nella prestanza fisica. si narra di una visione tutta loro del fuorigioco che necessita astrazione e follia.
fra espulsioni e estromissioni fuori rosa necessitano di un anno ulteriore per completarne la valutazione.
buon sangue non mente. sapremo valutare.
6 Fennesz Black Sea
algido costruttore di gioco. liquido ed evanescente. teorico ancor prima che stratega. dal passo cristallino e dal tocco chirurgico. uomo di impercettibile movimento eppure ciclopico e ciclonico nell’accentrarsi attorno le geometrie.
uomo di basse temperature e di gelate improvvise. freddo esecutore di punizioni dal limite e di lunghi cross per imperscrutabili accorenti. discreto e indispensabile. Fennesz, appunto!
7 Silver Jews Lookout Mountain, Lookout Sea
esterni imprendibili e irriverenti. sbruffoni e fragili allo stesso tempo. fluidificanti e irrimediabilmente attratti dalla linea di fondo, dal cross, dal tunnel e dal boato del pubblico. a metà strada fra Gigi Meroni e Willy e René van de Kerkhof (finalmente siamesi e indivisibili).
destro radente e tagliente come una stratocaster, agilità infaticabile e sense of humor da vendere.
è pronto un contratto per l’anno prossimo e quello prossimo ancora.
8 Vic Chesnutt, Elf Power & The Amorphous Strums Dark Developments
uomo antico, di vecchia scuola. di sana gavetta e imperscrutabile sorriso. uomo cresciuto nel tempo e divenuto adulto nel bel mezzo di un prato: più con le sconfitte che con i pareggi.
oggi regala assist e spazi di giuoco con inesauribile generosità, oggi, dopo tanto può farlo senza più nessun timore.
la carriera è fulgida. il futuro adesso.
9 Toumani Diabaté The Mandé Variations
punta di diamante splendente di purissima fattura. preciso e aereo, funambolico ed eccelso.
probabilmente la più pura espressione del suo genere, del suo genio e della sua capacità realizzativa. uomo umile e spirituale, uomo africano di altissima discendenza. approdato al mondo dalla parte eterea ed evanescente.
si è inventato un modo tutto suo di stare nel giuoco, semplicemente giocando!
10 Josephine Foster This Coming Gladness
il genio imcompreso, la grazia seminata nel campo. gracilità e talento. il suo essere numero 10 si estrinseca fra carta vetrata e poesia della sfera, fra rapidità e lentezza. ricorda l’insondabile Zidane senza neppure somigliargli un poco. eppure si apparentano.
forse la stella di questa stagione, l’espressione occidentale più rara e introvabile, giunta da chissà dove e destinata all’ignoto!
11 Mario Lucio Badyo
talento lusafricano preso a prestito a metà stagione dal team di T.P.Africa che ne ha tessuto sconsiderate lodi. tutte veritiere. capacità realizzative essenziali, fantasia, calore e brezza atlantica.
una squadra (un’annata) hanno bisogno dell’inatteso per volare oltre le possibilità immaginate, hanno bisogno del richiamo ancestrale del gesto, del primitivo slancio.
ma lui è anche pensatore, e matematico, e poeta, e goleador!
la squadra, come si è detto, non si cambia. le figurine sono appiccicate e non si staccano. l’anno volge al termine ed una nuova stagione incombe. molto cambierà e l’inatteso è pronto a sorprendere. ben venga.
l’unica cosa che non cambierà sarà il mister, il trainer, l’allenatore, il guru.
Bob Dylan Tell Tale Signs (The Bootleg Series Vol.8)
lascio a voi il compito di esonerarlo ed eventualmente trovarne uno migliore.