…ar Sor Ettore, e a mi Nonno Rinaldo con amore!

Tra un frizzo e un lazzo mi sollazzo…
ma l’amor mio… ma l’amor mio non muore!
L’anno solare (o lunare?) 2009 sta per volgere al termine, mancano appena due lune, ma ora che la guardo meglio… gibbosa e crescente… puttana, malandrina e paracula come è stanotte la Luna, mi sa tanto che la seconda si riempirà nel 2010! Il Centenario 1909-2009 della nascita del Futurismo volge al termine, e ‘l mio languido desìo di vedere una bella mostra antologica sul Futurismo di Ettore Petrolini non vede luce… e neanche bagliori da lontano. Ma è mai possibile che tutti questi Incurabili Curatori che si sono presi cura durante tutto l’anno di mostrare il Futurismo si siano dimenticati der Sor Ettore?
Sapete, miei cari Incurabili Curatori da che cosa siete affetti? Dalla noncuranza: Voi siete solo Incurabili Curatori Noncuranti! Ecco cosa siete! Ma io non mi curo certo di Voi: Io non ci tengo, e nè ci tesi mai! (op. cit.)
Perfino la curatrice (nonché ricca ereditiera!) Francesca Barbi Marinetti, nipote del ben più noto Filippo Tommaso, che nella vita è storica dell’arte ed è divenuta a sua volta promotrice di eventi futuristi quest’anno ha preferito dedicarsi al fotodinamismo futurista di Anton Giulio Bragaglia, o meglio ad una sua seguace attuale, tale Rosetta Messori, curandone una personale dal nome Vibrazioni Luminose alla quale, per mera curiosità personale mi sono recato.
Bene… Illustre Barbie (ti rispondo proprio come farebbe il Maestro!): Se proprio hai deciso di far vendere un po’ di quelle “fotografie sfocate” per far alzare le quotazioni delle Rosette, sappi pure che noi del Popolo Sovrano amiamo il pane casereccio, pertanto ti consiglio di mirare le “tue operazioni di marketing” verso una fascia benestante di potenziali compratori, ma fai attenzione che non siano presbiti, mira solo sui miopi… così, magari da lontano, per un contrappasso ottico, riusciranno almeno loro a metterle a fuoco!!!
Io, Illustre Barbie, per quanto mi riguarda, credo di riuscirle a mettere a fuoco solo con un Prospero, che non è il mio amico Agazio rosso di pelo, e nemmeno il protagonista della Tempesta di Shakespeare, ma solo uno Svedese, un cerino… un fiammifero insomma!!

Ma passiamo a cose serie, al Futurismo vero di Petrolini, a Nerone, a Fortunello, al Sor Capanna, a Giggi er bullo, Paggio Fernando, Gastone, Amleto, e ad Ambrogio co’ tutti i salamini…
E se ‘sti Curatori se sò scordati de Petrolini… Tu non te ne curar, o Ettore mio caro, che ci son Costantino e Rinaldo Tuoi qua che ti sorreggono insino alla morte, insino alla venuta della Commare Angina (pectoris)… In ginocchioni… Solennemente te lo giuriamo! Che ce possino cecà!!! Del resto anche tu fai parte di quei miei tanti sogni nel cassetto… Sarà pé questo che nun trovo mai le mutande?
Bene… Benone… Benissimo!! E dopo aver sputato ‘sto bel rospo, ditemi Voi se avete mai visto qualcosa di più irriverente nei confronti del potere di queste sequenze, girate in pieno ventennio fascista… Nerone e il popolo:
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Sembrerebbe che perfino “er capoccione” ne andava matto (autocelebrazione dell’idiozia!), a tal punto che decise di farlo premiare con una medaglia, e durante la cerimonia di premiazione il Maestro gli rispose: “E Io Me Ne Fregio!” Semplicemente geniale! Ma l’opera che io reputo decisamente più futurista (cara Barbie) di tutte quante, è sicuramente Fortunello… in tutto ciò che sono! Lo stesso Filippo Tommaso Marinetti definì Fortunello “il più difficilmente analizzabile dei capolavori petroliniani”, esaltandone “il ritmo meccanico e motoristico” ed il teuff-teuff martellante di assurdità e di rime grottesche”.
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Vorrei tanto dilungarmi sulla vita e sulle opere letterarie che il Maestro Ettore Petrolini ci ha lasciato, ma il mio editor poi mi dice sempre che sono troppo lungo… mi domando poi come fa a sapere ”certe cose”! Un altro personaggio petroliniano imbevuto zuppo di Futurismo è sicuramente Lui… il Bell’attore fotogenico di quegli anni, affranto, compunto, pallido di cipria e di Vizio, il fine dicitore ricercato nel parlare, ricercato nel vestire, ricercato da la Questura… Gastone!
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Purtroppo il grande Ettore Petrolini è scomparso appena cinquantenne, a causa (come diceva lui) della Sora Flebite e della Commare Angina, sembrerebbe che al suo capezzale, quando vide arrivare il prete con in mano l’olio santo, esclamò con un filo di voce: “E mo’ sì che so’ fritto!”, giocando anche lì, come fece durante tutta la sua vita col potere e col destino con una vena comica senza precedenti. La tomba di Ettore Petrolini si trova al cimitero monumentale del Verano a Roma, fu completamente distrutta durante gli infami bombardamenti (degli alleati!) di San Lorenzo, fu ricostruita dal Comune, guidato allora dal
primo Sindaco democristiano Salvatore Rebecchini, ma con una grave modifica: prima, sotto al busto, c’era una frase voluta dal grande Trilussa in persona. Diceva così:
“Creò osservando ed eternò ridendo”
Poi chissà perchè la dedica fu cambiata: “Dalla bocca sua cantò il popolo di Roma”. Petrolini, al tempo del bombardamento era morto da sette anni. Se ne andò il 29 giugno del 1936, giorno di San Pietro e Paolo. Il Frac lo aveva voluto anche nella tomba perchè gli piaceva proprio tanto.“Ci giravo in casa fin da piccolo” raccontava “e mi prendevano in giro dicendo che sembravo ‘na cornacchia!”
Una curiosità che volevo aggiungere: nell’immediato dopoguerra, alla fine di uno spettacolo teatrale tenutosi al Teatro Brancaccio a Roma che vedeva protagonista l’indimenticabile Anna Magnani (Nannarella); dopo i ringraziamenti Nannarella uscì dalle quinte, e sotto un occhio de bove, davanti agli spettatori basiti, intonò questo stornello romanesco:
Sor Sindaco de Roma… Re de’ Becchini!
Aridatece la tomba… de Petrolini!
Avete mai visto Anna Magnani cantare uno stornello? Beh, tenetevi forte, e immaginate pure la scena del teatro!
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Anch’io, assai più modestamente, mi sono sentito in dovere di scrivere un piccolo stornello romanesco all’attuale Sindaco di Roma… E allora… Attacca Carcidò!
Sor Sindaco de Roma …Sor Alemanno
Aridatece (la scritta de) Trilussa …M’ariccommanno!
E non escludo neppure la possibilità che io riesca a dirglielo (…e cantarglielo!) proprio di persona, io, mio nonno ed altre impavide persone; del resto ci stiamo lavorando. Ma ne riparleremo a tempi debiti… cioè prossimamente!!!

Innumerevoli sono stati i cantanti e gli attori che si sono rifatti all’arte e alle opere del grande Ettore Petolini, voglio ricordarne almeno tre, che a mio modesto avviso, sono quelli che hanno saputo ricalcare al meglio l’Arte del Grande maestro: Mario Scaccia, Fiorenzo Fiorentini e Gigi Proietti… ma ho deciso di lasciarvi con un Grande Cantante e Attore Comico che si è prepotentemente impossessato della scena italiota negli ultimi anni. Direttamente dai Caffè Concerto, il Sovrano dell’Operetta, il Principe dei Cafè Chantant!
Così è l’amore che viene e và!
Gioia e Dolore sempre ci dà!